On the spot

Sunday, March 06, 2005

L'onorevole Bossi di nuovo in Svizzera

Oggi l'Onorevole Bossi era di nuovo in Svizzera. Questa volta non per usufruire dell'assistenza ospedaliera e medicale della confederazione, ma per un'apparizione politica.
Dapprima, Onorevole, mi scusi se sono monotono e ritorno ad un mio vecchio blog, cosa facciamo per la sanità in Italia? E per favore mi risponda in maniera concreta, valutabile, misurabile. Le chiacchiere servono poco quando uno è malato, seriamente malato. Lasciamo l'argomento.
Lei oggi ha visitato la casa di Carlo Cattaneo, portatore nell'Ottocento di una visione federale della nuova Italia. Oltre che da Giuliano Bignasca, leader della Lega ticinese, un altro perseguitato dalla giustizia (quella svizzera pero') sembra che Lei sia stato ossequiato dal sindaco di Lugano e da un membro del governo ticinese (non so se presenti a titolo personale o ufficiale). Tutto questo cerimoniale mi ha sorpreso conoscendo le cautele dei politici svizzeri e mi suona ipocrita in considerazione del parere di molti Ticinesi sulla "vicina Repubblica", origine di tutti i mali dall'inquinamento di importazione alla concorrenza per i giovani locali nel corteggiamento delle fanciulle.
Capisco il legame che La lega a Carlo Cattaneo e al suo pensiero, ma Le consiglio di sfruttare i soggiorni nella Confederazione per informarsi su aspetti attuali della realtà svizzera.
Ad esempio, Le ha raccontato qualcuno del presidente del consiglio nazionale svizzero, un avvocato ginevrino, il quale a seguito di una diagnosi di tumore, dopo un periodo di attesa e riflessione di sole tre settimane ha deciso il ritiro dalla politica, per rispetto all'assemblea e ai suoi elettori?
Lei, Onorevole, Bossi, eletto al parlamento europeo due anni fa, non ha ancora partecipato ad una singola seduta di tale parlamento, espressione di un potere centralistico, che Lei d'altra parte disprezza. Come la mettiamo con gli emolumenti e con i privilegi, non piccoli legati a questa funzione?

A riguardo di Giuliana e Nicola

Il sequestro di Giuliana presenta molte somiglianze con quello delle due Simone. Viene rapita una donna, una giornalista, la quale tramite il proprio lavoro rende testimonianza delle infinite sofferenze dei civili iracheni ed esprime convinzioni contrarie alla guerra e all' occupazione militare. Il sequestro di Giuliana come quello delle due Simone è in grado di focalizzare l'opinione pubblica, di mobilitare manifestazioni popolari contro l'attuale situazione in Iraq e la partecipazione della missione militare italiana.
Analogamente la riposta del governo italiano al sequestro presenta lo stesso schema e modello operativo. Dopo aver ribadito l'assoluta chiusura a ricatti politici, viene scelta la via delle trattative che passa per il pagamento di un riscatto. Nicola Calipari attiva canali probabilmente già utilizzati e in tempi relativamente brevi il sequestro giunge alla sua conclusione.
Cosa dire a riguardo della sparatoria? Due ipotesi. La prima, quella che il fuoco sia stato aperto da una pattuglia che ha interpretato in maniera superficiale e approssimativa le regole d'ingaggio. Episodio gravissimo in una struttura militare, a conferma come il piu' potente esercito del mondo e della storia non riesca ad esercitare il controllo del territorio, sia isolato rispetto alla realtà locale e come la truppa sul teatro delle operazioni non sia all'altezza dei compiti delegati.
Seconda ipotesi, l'agguato preordinato. Forse un'ipotesi fantasiosa, ma che esprimerebbe l'ostilità di determinate forze e strutture americane, autorizzate a prendere autonomamente decisioni anche di grande impatto politico, di fronte alle scelta operata dal governo italiano di trattative, chiuse a richieste politiche, ma aperte ad una transizione finanziaria pur di salvare la vita degli ostaggi.

Sunday, November 21, 2004

Pietrina Pira, l'avvoltoio di Galtelli'

Caro papa',
non so se nella dimensione in cui tu ora ti trovi ti sia possibile leggere i blogs di Internet. Diverse volte in risposta ai tuoi messaggi di solitudine ti suggerii di comprarti un PC, di navigare, di chattare, ma tu eri troppo lontano da queste tecniche e non avevi l'umiltà di impararle. Mi piace pero' pensare che tu, dalla tua dimensione al di fuori dello spazio e del tempo, possa leggere queste mie parole con delle tecniche ben piu' potenti di quelle valide per i computers.
Che cumulo di macerie mi hai lasciato, papà. Mi ricordo delle tue parole. Piera, la mia compagna, prenderà qualche ricordo. Io ti rispondevo accondiscendente, lascia tutto scritto papà.
Non potevi immaginare che Piera con gli oggetti tuoi e di Etta (non ho avuto nessun legame con questa persona, ma le circostanze mi hanno inspirato pietà per lei) ha fatto nella tua ex-casa un mercato in cui vendere al miglior offrente. Altro che ricordi. Altro che poesia della memoria. Ieri, sabato, entrando nella casa che era stata tua (e di cui tu, illuso, avevi venduto la nuda proprietà per ricavarne il danaro da dare a Piera per tenertela legata e per essere certo di ricevere assistenza) ho avuto un senso di schifo. Il mercato degli oggetti; un senso acre di fumo nelle stanze (ti ricordi cosa disse prima della tua morte il Prof. Nervi a riguardo del fumo e dei tumori?); alcuni possibili compratori, persone senz'altro degnissime, ma con facce che non ti sarebbero di certo piaciute.
Quando ho raccontato questo episodio ad una mia cugina, mi ha risposto: avresti dovuto essere piu' incisivo in vita, ora devi solo rispettare le sue volontà.
Le ho rispettate papà. Ho ottenuto da Piera la ricevuta che il testamento è stato "completamente e pienamente soddisfatto", consegnando tutti gli arredi, compresi quelli di valore, come da te pignolescamente specificato. La tua volontà è stata fatta.
Chiunque sia interessato a ricevere informazioni su Pietrina (detta Piera) Pira, nata a Galtelli', il 13.03.1943, l'avvoltoio di mio padre, è pregato di contattare l'autore di questo Blog.

Saturday, October 30, 2004

Gli illusi della sinistra

Proprio nel giorno della firma della Costituzione Europea ci si litiga di nuovo nel governo Berlusconi e molti (a sinistra) danno il governo per spacciato. In particolare "La Repubblica" fa quasi tenerezza nel voler convincere i propri lettori che il governo della CdL sia prossimo ad esalare l'ultimo respiro. Si puo' essere essere cosi' incapaci di analizzare la realtà?
L'attuale governo della Repubblica è unito dagli interessi particolari dei partiti e delle figure che lo sostengono. Questo è il vero programma, altro che patto con gli italiani! La Lega e Bossi vogliono imporre la devolution. Berlusconi deve consolidare il proprio potentato economico, auto-condonarsi tutto il condonabile, diminuirsi le tasse e dare una mano a qualche amico birbantello. Fini e i sui vogliono riacquistare peso sullo scenario politico facendosi paladini della famiglia, delle persone a basso reddito e delle "radici cristiane della nostra storia", come ho letto in un manifesto.
Amici della sinistra, forse Berlusconi & C non hanno senso dello stato, ma sono furbi di tre cotte e ben decisi a raggiungere i propri obiettivi. Il governo della CdL, espressione del Parlamento eletto democraticamente e liberamente dagli Italiani, durerà fino alla fine della legislatura in modo che gli egoistici interessi dei diversi attori siano realizzati. Con buona pace del buon governo e dell'interesse superiore!

Wednesday, October 06, 2004

Un nuovo obiettivo programmatico per la Lega?

Sono oramai parecchi mesi che l'Onorevole Bossi è ricoverato in una struttura sanitaria del Canton Ticino (Svizzera). Suppongo che il centro sia stato scelto perchè puo' offrire quella riservatezza e quella tranquillità di cui l'illustre paziente necessita in questo momento.
C'è pero' un'altra interpretazione, per niente astrusa. L'onorevole Bossi e la sua gentile consorte, che ha praticamente fatto "sparire" il marito dall'ospedale dove era ricoverato in Italia, potrebbero aver scelto il centro ticinese per mancanza di fiducia nelle strutture sanitarie della repubblica (Padania inclusa). Non mi sento di dare torto alla famiglia Bossi, avendo in mente i numerosi casi di mala sanità che accadono da noi (e di cui ho fatto diretta esperienza).
Tanti auguri, caro Bossi, si rimetta presto. Auspico un suo sollecito rientro in Italia, pienamente ristabilito. Forse, dopo l'esperienza della malattia, potrebbe dare un nuovo e senz'altro piu' sensato obiettivo al suo partito, al posto della devolution e della legislazione pro Berlusconi. Il miglioramento della qualità delle cure mediche e dell'assistenza negli ospedali italiani (cominci pure da quelli della Padania che le sono piu' vicini). Non tutti i cittadini italiani godono di uno stipendio di parlamentare e possono andare all'estero quando si annunciano guai grossi di salute, pagando diarie giornaliere di 1000 e piu' Euro.

Thursday, September 23, 2004

Dove stavano i nostri militari in Iraq quando le due Simone sono state rapite?

Nel mio vagabondare per Internet ho tremato e sofferto oggi aprendo le pagine delle news temendo di trovare confermate le terribili notizie sulle due Simone, operatrice di pace, impegnate a sostenere e ad aiutare donne e bambini di un paese sfortunatissimo. A differenze dagli altri Italiani rapiti le due Simone erano in Iraq per svolgere lavoro umanitario, lavoro di ricostruzione dell'anima e di corpi martoriati. Mi domando, se le nostre truppe sono dispiegate in Iraq per rendere possibile gli aiuti alla popolazione civile e la ricostruzione, dove erano queste truppe quando le due povere Simone sono state rapite? Delle nostre truppe si parla quando vengono attaccate dalla guerriglia, ma cosa fanno tra un attacco e l'altro? Quali attività ed iniziative vengono da loro protette attualmente? Quali risultati sono stati ottenuti pagando un contributo non piccolo di sangue e di sofferenza? Recentemente abbiamo appresso dal commissario della Crose rossa italiana che l'ospedale è protetto dai ribelli di Al-Sadr! Penso che i nostri ragazzi in Iraq siano valorosi e preparati per la loro missione. Forse non altrettanto preparati e coraggiosi sono alcuni politici che dovrebbero riconoscere che le condizioni locali non consentono attualmente iniziative di pace.

Friday, September 17, 2004

Repubblica.it/economia: Berlusconi ottimista sul 2005 Siniscalco rassicura gli statali

Repubblica.it/economia: Berlusconi ottimista sul 2005 Siniscalco rassicura gli statali

Il presidente del Consiglio ci rassicura. E con lui il nostro ministro del Tesoro, uno che "guarda solo ai numeri". Il nostro potere di acquisto resta inalterato l'anno prossimo, anzi no, sale. Sale del 2,2%. Ma che significa? Mi sembra di essere sulla Luna, oppure è Berlusconi ad essere sulla Luna. In primavera i prezzi salivano, dalla cicoria sui banchi della verdura al mercato ai pacchetti "tutto compreso" per le vacanze. La colpa era dell'Euro. Tremonti chiedeva ai suoi colleghi l'Euro in carta, perchè gl'Italiani (poverini) non sono abituati alle monete, non le considerano abbastanza. Forse perchè erano abituati a decine d'anni di inflazione (poverini davvero). Piero Ostellino sul Corriere filosofava in materia, forse dimenticando (lui giornalista di lunga data!) come gli articoli sugli aumenti dei prezzi al ritorno delle vacanze popolassero il suo giornale alla ricerca di argomenti dopo la quiete ferragostana in anni ben precedenti al conio del primo Euro. Ora, all'inizio dell'autunno, la suonata cambia. Scopa nuova. L'aumento dei prezzi non ha importanza perchè (miracolo) le retribuzioni aumenteranno e potremo spendere piu' di prima!

Thursday, September 16, 2004

Roma: una città paciosa?

Nei miei ricordi il nome della mia città di Roma era sovente associato all'aggettivo pacioso. Una città paciosa. I romani: paciosi. Dove è finita questa caratteristica dei miei concittadini? Ogni partita di calcio della Roma diventa una guerra, o una occasionedi inciviltà come ieri. Il livello di tolleranza si è abbassato. Quando non ci sono gravi incidenti ci dicono sapienti commentatori che ci sono state piccole scaramucce. Tutto bene quindi. E il presidente Sensi a commento di un arbitro sanguinante: la Roma è vittima. Quasi come non sapesse che questi stati d'animo sono cresciuti nel tempo, con le società che facevano finta di niente. Non vedo, non sento, e non parlo. Ma siamo mai stati paciosi a Roma?

An other blog...

yes, I am sorry an other blog.
An other blog where Antonio can write about himself and about happy and sad moments.
And sometimes I will tell you abou my thoughts about the world around me. And I wil tell you about Roma and Zurich the two towns which span my life.
That is enough for now